Recentemente ho terminato di leggere On Writing di Stephen King. Oltre ad essere una interessante autobiografia del "Re del Brivido", nella seconda parte si è rivelato essere un saggio sulla scrittura dove l'autore svela i trucchi del mestiere e mette nudo tutte le sue tecniche, dispensando utili consigli ai novizi del mestiere. Avendolo trovata particolarmente utile, ho pensato di riassumere qui i punti chiavi e le nozioni fondamentali per diventare dei narratori provetti. Siete pronti? Allora cominciamo:
- cercate di possedere un vocabolario più vasto possibile, le ripetizioni o le descrizioni troppo terra terra spesso non fanno bella figura; leggere molto è un ottimo modo per arricchire il proprio bagaglio di vocaboli;
- evitate la forma verbale passiva come la peste! Perchè scrivere "La riunione sarà tenuta alle sette" quando si può semplicemente dire "La riunione è alle sette"? Oppure: "Il mio primo bacio sarà per sempre da me ricordato come il momento in cui mi innamorai di Chiara" non suona un pò troppo artificioso rispetto al genuino "Ricorderò per sempre il mio primo bacio come il momento in cui mi innamorai di Chiara"? Cercate di essere sempre chiari e diretti, il lettore apprezzerà maggiormente;
- dove possibile, provate adi evitare di utlizzare avverbi che terminano in -mente. Di solito si tende ad utilizzare un avverbio quando si teme di non essere stati molto chiari nella descrizione di qualcosa. Cercate sempre di sostituire gli avverbi con costrutti più elaborati. Facciamo un piccolo esempio:
"Ti prego, lascia andare mia moglie!" gridò disperatamente il poliziotto;
quel "disperatamente" può essere sostituito in vari modi: "con la forza della disperazione", "con voce rotta dalla disperazione" ecc...
- sebbene nella lingua italiana i vari elementi di una frase possano essere spostati a proprio piacimento, sarebbe meglio tentare di mantenere il classico ordine tradizionale di soggetto-verbo-oggetto-altri complementi. "Luca aprì la porta con la chiave" alle mie orecchie suona decisamente meglio di un pasticcio come "Con la chiave Luca aprì la porta", nonostante siano giuste entrambe dal punto di vista grammaticale;
- immedesimatevi nei vostri personaggi e ogni volta che stanno per compiere un'azione domandatevi "Come agirebbe costui in questa situazione?". Dare vita a personaggi credibili è il primo passo per attirare la curiosità di un lettore: difficilmente un militante di estrema destra getterebbe una monetina a un mendicante di colore. Cercate di fare in modo che i vostri personaggi non cadano in contraddizione, altrimenti la magia della lettura si spezzerà e il vostro lettore si ritroverà disorientato. Curate anche in modo particolare i dialoghi: non abbiate timore di utilizzare un linguaggio colloquiale e esclamazioni volgari se la situazione lo richiede! Non credo che un senzatetto rozzo e ignorante possa dire: "Perdindirindina! Mi sono urinato nei calzoni!", molto più probabile invece che esclami: "Porco cazzo! Mi sono pisciato addosso!";
- possibilmente ambientate le vostre storie in campi che conoscete abbastanza bene: se avete intenzione di scrivere un giallo giuridico credo che farete molta fatica ad andare avanti nella narrazione se non avete mai letto neanche un libro di diritto o non sapete come lavori un avvocato;
- utilizzate i dialoghi anche per dire qualcosa sui personaggi senza dovervi dilungare in una lunga descrizione. Un esempio? Leggete attentamente i due brani che seguono:
1) Dick afferrò Michael e gli indicò una ragazza alta e slanciata che si muoveva tra la folla, gridando stupito. L'aveva riconosciuta immediatamente: quella era Sabrina Miller, la famosa attrice.
2) "Ehi!" esclamò Dick afferrando Michael "Hai visto quella ragazza? Sono certo che sia Sabrina Miller, l'attrice!"
Avete visto? Entrambi i periodi ci informano della stessa cosa ma il secondo è molto più fluido e naturale e, soprattutto, siamo riusciti a narrare qualcosa attraverso le parole dei personaggi;
- infine, King consiglia di scrivere la prima stesura della vostra storia con "la porta chiusa": ovvero senza accennare a nessuno, nemmeno gli amici più stretti, di cosa tratti la vostra storia, in modo da non ricevere consigli e suggerimenti esterni. La prima stesura deve essere unicamente farina del vostro sacco e possibilmente scritta di getto. Una volta completata, fatela leggere a qualcuno di cui vi fidate e chiedetegli una breve recensione; adesso arriva il momento di "aprire la porta", di riscrivere: rivedete da cima a fondo la vostra opera, andando a correggere quello che non va, ad accorciare o allungare paragrafi, tenendo conto di ciò che quelle persone vi hanno suggerito.
Siamo giunti al termine. Spero che queste poche nozioni possano tornarvi utili, se avete intenzione di cimentarvi nella scrittura, o anche solo che vi abbiano interessato. Perché molto spesso si crede che a scrivere una storia non ci voglia niente, serva solo una buona idea innovativa. Beh, purtroppo non é così: come in tutte le arti, bisogna impegnarsici con dedizione, cuore e anima (e, a volte, purtroppo neanche quella basta).
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