“E’ buffo. Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti.” J. D. Salinger

08 febbraio 2013

I libri del mese #1 - gennaio 2013



Sono sempre stato convinto che la prima regola per apprendere qualcosa sia studiarla a fondo. Lo stesso penso della scrittura: per imparare a scrivere bene bisogna scrivere tanto e, soprattutto, leggere tanto. Ma, ahimé, il tempo che posso passare a fare capriole con la fantasia è sempre meno di quello che vorrei. Pertanto, cerco di ritagliarmi spazi di lettura ogni volta che me ne si presenta l'occasione: durante i viaggi in treno, nella sala d'attesa del dentista, mentre aspetto il mio turno agli sportelli (quegli universitari che ogni tanto hanno la sfortuna di doversi recare per qualche incombenza in segreteria studenti sanno certamente di cosa parlo), nella pausa pranzo, eccetera.
Questi pensieri mi hanno portato a scrivere questo primo appuntamento della mia nuova rubrica "I libri del mese": l'obiettivo è condividere con voi i libri che ho letto e apprezzato particolarmente nelle ultime quattro settimane, con la speranza di stuzzicare magari il vostro interesse e la vostra curiosità.
Prima di cominciare, un ultimo appunto: il commento su questi libri sarà sempre altamente soggettivo, e non mi dà nessun problema ammetterlo. Leggere è una cosa intima, che ti coinvolge nel profondo. Quando si legge, si è solo in due: lo scrittore che racconta la storia e chi la ascolta. 
E solo chi ha ascoltato con attenzione può dare un buon giudizio su ciò che è stato detto.

Il primo libro di cui voglio parlarvi è Racconti Incompiuti di J. R. R. Tolkien. Si tratta di una raccolta di racconti pubblicata postuma nel 1980 a cura di Christopher Tolkien, il figlio del creatore dell'universo di Arda, e facente parte di un terzetto di opere che comprende anche le antologie Racconti Perduti e Racconti  Ritrovati. Christopher Tolkien ha raccolto in questo volume molte delle carte ritrovate nello studio del padre, cercando di intervenire solo quando l'eccessiva frammentazione dei brani lo richiedeva: si tratta di brevi racconti, annotazioni, itinerari di viaggio, nozioni storiche e geografiche sulla Terra di Mezzo e sui suoi abitanti che vanno spesso a svelare alcuni retroscena delle opere maggiormente conosciute di Tolkien, come Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit.
Volete saperne di più della battaglia di Campo Gaggiolo, dove Isildur cadde e l'Unico Anello andò perduto, su chi sia in realtà Gandalf e da dove arrivi o sul viaggio compiuto dai Nazgûl per raggiungere la Contea? Non avete altro da fare che mettervi comodi in poltrona, accendere la vostra pipa e avventurarvi lungo i sentieri d'inchiostro e le lande di carta scaturite dalla sconfinata fantasia di Tolkien.

Il secondo è invece In difesa di Dagon di H. P. Lovecraft. Il "Solitario di Providence" si cimentò nella stesura di questo saggio per difendere uno dei suoi racconti più conosciuti, Dagon, che all'epoca della sua prima pubblicazione sulla rivista Weird Tales era stato fortemente criticato. Si nota immediatamente una grandissima differenza tra il Lovecraft narratore e il Lovecraft saggista: il secondo è decisamente più spigliato e abbandona il consueto tono accademico e prolisso del primo in favore di un linguaggio più informale, capace anche di commenti satirici e sottili frecciatine nei confronti dei detrattori. Il libro contiene inoltre un capitolo dedicato alla scrittura, zeppo di consigli su come trovare l'ispirazione per le proprie storie e su come trasformare le idee in parole.
Leggendo In difesa di Dagon scoprirete un Lovecraft inedito, lontano anni luce dalla lugubre figura con cui è stato sempre dipinto. Quando andrete a dormire non sentirete il bisogno impellente di controllare che non ci sia qualcosa nascosto dentro il vostro armadio, ma imparerete che anche i cosiddetti "scrittori maledetti" non sono altro che normali persone che alla mattina si infilano i pantaloni una gamba per volta come tutti gli altri mortali.

Come ultima cosa, vi invito a ricambiare con un commento qua sotto: quali sono stati i libri che vi hanno maggiormente entusiasmato nel mese appena trascorso?
Detto questo, vi saluto e vi do appuntamento tra trenta giorni con un nuovo appuntamento de "I libri del mese".

1 commento:

  1. Io consiglierei vivamente "In viaggo con Erodoto", di Ryszard Kapuściński (Feltrinelli). Il parallelo fra un giovane reporter, tra i primi a uscire dalla nativa URSS e a girare il mondo, e il "padre della storia" che viene riletto, piuttosto, come padre del giornalismo... ;)

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